Una base USA permanente in Israele

Per la prima volta nella storia, gli Stati Uniti hanno stabilito questa settimana una presenza ufficiale e permanente in Israele: una base di difesa aerea nel cuore del deserto del Negev. Gli uomini dell’aeronautica Usa saranno ospitati all’interno della base aerea Mashabim della IAF, non distante dalla città di Dimona, dove sono a buon punto i lavori di ampliamento.

Il Generale Tzvika Haimovitch, capo del comando di difesa aerea dell’IAF, annunciando la creazione dell’installazione militare ha insistito sul fatto che la tempistica dell’apertura di base non era legata ad alcun evento specifico e che le procedure e i lavori erano in corso da circa due anni, quindi avviate sotto la presidenza di Barack Obama. Certo la presenza permanente di una base americana sul suolo israeliano invia un messaggio molto chiaro alla regione, ai Paesi nemici di Israele ma anche a quelli amici. Vale per la minaccia sciita degli Hezbollah libanesi e degli ayatollah iraniani, ma anche per alcuni “alleati provvisori” schierati nel fronte sunnita contro il terrorismo dell’Isis. Un attacco contro Israele non rimarrà senza una risposta anche americana. Non è un accordo di mutua difesa, ma è il massimo che gli Usa potessero fare per disinnescare le tensioni con Teheran.

La “base nella base” sarà gestita dal Comando Europeo di Militari USA (EUCOM), comprenderà ovviamente squadroni di caccia, caserme, uffici e servizi di supporto. Nel suo discorso, il maggior generale. John Gronski, vice comandante dell’esercito americano in Europa, ha dichiarato che la base “simboleggia il forte legame esistente tra gli Stati Uniti e Israele”.

Forze militari americane sono regolarmente basate in Israele per le  esercitazioni congiunte nel quadro della cooperazione con l’IDF, ma come ha ben detto il generale Haimovitch “la nuova base è un cambiamento strategico significativo” per tutta l’area mediorientale.

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